Le mucose orali, il tessuto osseo e le gengive sono in continua trasformazione.
Cambiano durante tutta la vita, sempre.
Le protesi al contrario, essendo oggetti inanimati, mantengono inalterate le loro forme e dimensioni, fatta eccezione per i denti che si consumano.
Pertanto, dopo un certo tempo, non si trova più una perfetta congruità fra le protesi e la bocca dei pazienti.
In questi casi le protesi tendono a dislocarsi provocando fastidio, disagio e dolore.
La soluzione a questo problema può essere una ribasatura delle vecchie protesi che faccia aderire nuovamente le stesse alle mucose, o il loro rifacimento.
Talvolta il riassorbimento delle gengive e dell'osso è tale che le protesi faticano a stare ferme.
In molti di questi casi queste protesi possono essere stabilizzate con due o più impianti o in alternativa trasformate in protesi fisse avvitate o in conometria.
In questo studio, per l'arcata inferiore, la tecnica che preferiamo utilizzare per risolvere questi problemi è quella di inserire 4 impianti intraforaminali (davanti all'emergenza dei nervi mentonieri).
Questi impianti vengono solidalizzati fra loro mediante una saldatrice intraorale e protesizzati con componentistiche che consentono il bloccaggio delle protesi agli stessi impianti che, uniti fra loro, rispondono insieme alle sollecitazioni masticatorie.
A guarigione avvenuta, sarà poi realizzato un restauro definitivo.
Questo tipo di protesi è una via di mezzo fra le cosiddette protesi Toronto (avvitate) e le Overdenture (protesi stabilizzate a denti o impianti mediante attacchi).
Questo innovativo tipo di protesi presenta i seguenti vantaggi:
- Facile togliere i punti nell'immediato postoperatorio.
- Chirurgicamente meno invasive (non è necessario fare grosse osteotomie come per le toronto) con postoperatorio meno complicato e doloroso.
- Un eventuale insuccesso di un impianto non compromette la funzione della protesi.
- Si ha il beneficio della saldatura intraorale, con impianti che rispondono insieme ai carichi masticatori ed alle sollecitazioni.
- Manutenzione igienica da parte del paziente più facile.
- Maggior sostegno labiale (specialmente per il labbro superiore).
- Tempi di realizzazione più rapidi e costi minori.
- Assenza di un più o meno esteso cantilever (braccio di leva ) che viene annullato o ridotto da un appoggio anche mucoso.
In alternativa a questa procedura, può esere realizzata, sempre a carico immediato, una protesi direttamente avvitata agli impianti o in conometria.
Nella arcata superiore, generalmente, se in presenza di atrofie del mascellare, si utilizza la zona più anteriore del mascellare ( premaxilla) per posizionare un congruo numero di impianti che possano sotenere una protesi.
In atrofie molto rappresentate si può valutare il posizionamento di impianti pterigoidei per eliminare di colpo le estensioni distali delle protesi, se presenti, effettuando interventi sempre con poca invasività.
Da ultimo e per forza, può essere preso in considerazione il posizionamento di impianti zigomatici.